3 novembre 2015

A VAL PADANA COMITATO AL POSTO DEL MUNICIPIO


(foto Comitato Le Valli Conca d'oro)
Lui chi è? Lui cos'è?" Per molti è soltanto il ritornello di una nota canzone di Renato Zero, per altri, invece, rappresentano due domande essenziali. Quesiti vitali, nati per dare un'identità e trovare una sistemazione a quel senzatetto, che da circa 2 anni, versa per strada, nel quartiere Le Valli, in condizioni a dir poco precarie. Stefan, pare si chiami così, è un vagabondo di nazionalità romena che in zona tutti conoscono bene. E’ sempre lì, a bivaccare tra i giardini di Via Val Padana, sdraiato a terra, e le vetrine della Banca Unicredit di Piazza Conca d’Oro. A dormire, dopo aver trascorso la giornata ad affogare disagi e frustrazioni in litri e litri di alcol che, a volte, lo rendono pure molesto. E' una situazione divenuta ormai insostenibile: per l’odiosa veemenza con cui si rivolge ai passanti e per la frequenza con cui viene allertato il 118. Soccorsi che puntualmente arrivano nel tentativo di aiutarlo e che, altrettanto costantemente, vengono rifiutati. Riemergendo, infastidito, dal torpore dato da qualche (?) bicchiere di troppo, il senzatetto preferisce spostarsi di qualche metro, in un altro marciapiede della zona, ma anche fra le auto in sosta, per riprendere il suo volgare bivacco. In media, giornalmente, si contano almeno due interventi dell’ambulanza. Uno scempio illogico e vergognoso. Certo, è una storia qualunque, di un soggetto che passo dopo passo ha intrapreso una spirale senza fine. Una trama scontata venuta alla luce grazie alla voce del Comitato Le Valli – Conca d'Oro che, ove necessario, ha cercato di svegliare le dormienti istituzioni con un esposto depositato lo scorso 27 Ottobre, e ora al vaglio degli organi competenti. In barba a tutte quelle norme, nazionali e comunitarie, sancite a tutela della dignità umana, dell'ordine, dell'incolumità e della sicurezza pubblica. Perché, bisogna dirlo, chi preposto ad amministrare la democrazia nel municipio, è rimasto sordo e inattivo. Ma non un gruppo di cittadini. Pronti a dare battaglia, nel caso, persino negli uffici Consolari che, come insegna il diritto comunitario, sono tenuti a prestare assistenza sociale e sanitaria ai connazionali in stato di necessità, nonché a rintracciarne eventuali familiari. Sì, perché Stefan, bisogna ricordarlo, è un cittadino romeno e come tale appartenente alla Unione Europea. Dove vigono trattati, convenzioni, accordi e direttive che mirano a tutelare i diritti inviolabili della persona umana, ovvero quei diritti e quei beni che ricevono valorizzazione e difesa a prescindere dalla “riconoscibilità” del soggetto in base alla sua appartenenza ad una comunità statuale. Ecco. E' proprio questo, forse, l'aspetto che fa di una storia comune, una storia "sui generis". E' proprio questo che colora di tinte forti un racconto in bianco e nero. Un comitato di quartiere, portavoce e promotore degli interessi dei cittadini residenti, ha richiamato l’attenzione delle istituzioni al fine, non solo di dare una vera identità al senzatetto di Conca d'Oro, ma soprattutto per permettere di dirimere una situazione lesiva della dignità umana e della sicurezza. Perché, nel caso qualcuno lo dimentichi, i cittadini che vivono la zona, sono quotidianamente esposti alle paturnie di un soggetto socialmente ambiguo e potenzialmente pericoloso. 

Nessun commento:

Posta un commento