(foto Comitato Le Valli Conca d'oro) |
“Lui
chi è? Lui cos'è?" Per molti è soltanto il ritornello di una
nota canzone di Renato Zero, per altri, invece, rappresentano due
domande essenziali. Quesiti vitali, nati per dare un'identità e
trovare una sistemazione a quel senzatetto, che da circa 2 anni,
versa per strada, nel quartiere Le Valli, in condizioni a dir poco
precarie. Stefan, pare si chiami così, è un vagabondo di
nazionalità romena che in zona tutti conoscono bene. E’ sempre lì,
a bivaccare tra i giardini di Via Val Padana, sdraiato a terra, e le
vetrine della Banca Unicredit di Piazza Conca d’Oro. A dormire,
dopo aver trascorso la giornata ad affogare disagi e frustrazioni in
litri e litri di alcol che, a volte, lo rendono pure molesto. E' una
situazione divenuta ormai insostenibile: per l’odiosa veemenza con
cui si rivolge ai passanti e per la frequenza con cui viene
allertato il 118. Soccorsi che puntualmente arrivano nel tentativo di
aiutarlo e che, altrettanto costantemente, vengono rifiutati.
Riemergendo, infastidito, dal torpore dato da qualche (?) bicchiere
di troppo, il senzatetto preferisce spostarsi di qualche metro, in
un altro marciapiede della zona, ma anche fra le auto in sosta, per
riprendere il suo volgare bivacco. In media, giornalmente, si contano
almeno due interventi dell’ambulanza. Uno scempio illogico e
vergognoso. Certo, è una storia qualunque, di un soggetto che passo
dopo passo ha intrapreso una spirale senza fine. Una trama scontata
venuta alla luce grazie alla voce del Comitato Le Valli – Conca
d'Oro che, ove necessario, ha cercato di svegliare le dormienti
istituzioni con un esposto depositato lo scorso 27 Ottobre, e ora al
vaglio degli organi competenti. In barba a tutte quelle norme,
nazionali e comunitarie, sancite a tutela della dignità umana,
dell'ordine, dell'incolumità e della sicurezza pubblica. Perché,
bisogna dirlo, chi preposto ad amministrare la democrazia nel
municipio, è rimasto sordo e inattivo. Ma non un gruppo di
cittadini. Pronti a dare battaglia, nel caso, persino negli uffici
Consolari che, come insegna il diritto comunitario, sono tenuti a
prestare assistenza sociale e sanitaria ai connazionali in stato di
necessità, nonché a rintracciarne eventuali familiari. Sì, perché
Stefan, bisogna ricordarlo, è un cittadino romeno e come tale
appartenente alla Unione Europea. Dove vigono trattati, convenzioni,
accordi e direttive che mirano a tutelare i diritti inviolabili della
persona umana, ovvero quei diritti e quei beni che ricevono
valorizzazione e difesa a prescindere dalla “riconoscibilità”
del soggetto in base alla sua appartenenza ad una comunità
statuale. Ecco. E' proprio questo, forse, l'aspetto che fa di una
storia comune, una storia "sui generis". E' proprio questo
che colora di tinte forti un racconto in bianco e nero. Un comitato
di quartiere, portavoce e promotore degli interessi dei cittadini
residenti, ha richiamato l’attenzione delle istituzioni al fine,
non solo di dare una vera identità al senzatetto di Conca d'Oro,
ma soprattutto per permettere di dirimere una situazione lesiva della
dignità umana e della sicurezza. Perché, nel caso qualcuno lo
dimentichi, i cittadini che vivono la zona, sono quotidianamente
esposti alle paturnie di un soggetto socialmente ambiguo e
potenzialmente pericoloso.
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