Anche
questa volta, c’erano moltissimi cittadini a piazza Sempione
durante l’incontro con il Prefetto Gabrielli. Fiduciosi,
nonostante le due passate riunioni e, purtroppo, i pochi risultati
ottenuti. Se dovessimo descrivere brevemente il pomeriggio passato
nell’aula consiliare del Municipio, ci dovremmo fermare qui: nulla
di nuovo a parte un lungo e corposo elenco di cose fatte da parte del
vice Prefetto accompagnate da altrettanti durevoli e costanti
borbottii provenienti dal pubblico presente. In
questo bailamme di voci e mugugni, ci si è accorti della presenza
(marginale) del minisindaco Marchionne soltanto quando,
stizzito, ha risposto al segretario del comitato Le Valli-Conca
d’Oro che gli ricordava di non aver mantenuto la promessa
d’installazione di un recinto all’interno del Parco delle
Valli, vicino all’entrata di via Val d’Ala. Recinto
necessario per impedire che qualche bambino (l’area giochi dista
non più di 50 metri) potesse finire sopra i binari ferroviari.
Una discussione, quella partorita dal Presidente, sterile e inutile.
Ma, soprattutto, non corretta. Marchionne, con tracotanza,
sosteneva che i lavori fossero già iniziati e che, la cosiddetta
“intelligence”, precedentemente menzionata dall’esponente
del comitato, non era stata puntuale nel darne effettiva
comunicazione. Sfortunatamente, il giorno successivo all’incontro,
l’inquilino di piazza Sempione, come da prassi, ha avuto la sua
Waterloo mediatica. Il segretario del C.d.Q. Le Valli,
Piergiorgio Bruni, infatti, armato di telefonino ha fatto una
passeggiata nell’area “incriminata” scattando foto e
filmando l’assoluta assenza di uomini, mezzi e materiali preposti,
come detto, a svolgere questo vitale lavoro. Il breve reportage, in
poco tempo, ha fatto il giro di tutti i social media e, il povero
Marchionne, è finito sulla gogna virtuale. Strano, eh?
Torniamo, però, all’incontro di mercoledì scorso. Mentre gli
interventi dei cittadini andavano avanti, il Prefetto prendeva
appunti e le opposizioni (una parte) consegnavano formalmente
a Gabrielli un dossier nel quale venivano elencati i luoghi
con i maggiori insediamenti abusivi del III Municipio.
Contestualmente, veniva sottolineato quello presente lungo il
Viadotto dei Presidenti che, da circa 3 anni, consente
ad una decina di persone, di vivere indisturbate e nell’illegalità
nonostante le numerosissime segnalazioni e richieste di sgombero. Nel
tardo pomeriggio, intorno alle 18, il dibattito si chiudeva.
Nell’aria, malgrado ciò, si percepiva una sensazione strana, la
maggior parte dei cittadini andava via senza aver avuto risposta ai
propri interrogativi. Quesiti che ci poniamo anche noi. Il Comune
di Roma, ormai, è governato da un tecnico dello Stato
(Tronca), la sicurezza è delegata ad un altro uomo delle
istituzioni (Gabrielli), i 15 Municipi hanno un sub
commissario che li segue (nel nostro è stato designato Taucer)
ma hanno anche la Giunta, con i consiglieri che svolgono normalmente
la loro attività. Anche se, ci viene naturale pensare che stiano
lavorando solo ad una lunga campagna elettorale. Il silenzio della
stampa cittadina, infine, ci fa credere ad un grande e segreto
accordo che consente (attraverso un Decreto Legge) a tutti gli
schieramenti politici di andare avanti come se nulla fosse accaduto.
Come se l’ex sindaco Marino fosse ancora in carica.
Certamente, c’è il Giubileo, poi le emergenze sulla
sicurezza ma alla fine la maggior parte delle persone si pone la
stessa domanda: ma un pochino di ritegno, no?
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