30 novembre 2014

SICUREZZA UN NOSTRO DIRITTO




Sulla questione sicurezza nel nostro Municipio è impensabile archiviare il tutto dopo la riuscitissima manifestazione del 14 novembre scorso, nella quale oltre ad esprimere vicinanza a Gino Lozzi, il custode picchiato e torturato da sette balordi all’interno della sua abitazione a Serpentara, i cittadini hanno chiesto maggiore sicurezza nei quartieri. Vedere sfilare tanta gente senza neppure una bandiera di partito e poterla ammirare civilmente chiedere risposte concrete alle istituzioni, non può far altro che inorgoglire il nostro territorio per una simile dimostrazione di maturità.
La strada è senza dubbio segnata ma c’è bisogno di uno sforzo continuo e costante per evitare che qualcuno possa, miratamente, strumentalizzare il disagio e il dolore della gente. E l’impegno dobbiamo metterlo noi. Soprattutto noi, uomini e donne che ricoprono ruoli nella politica locale, chiamati ad innalzare il rispettivo livello di responsabilità per offrirla alla comunità.
Tuttavia, non è possibile evitare di sottolineare una serie di contraddizioni.
E’ vero, la nostra periferia, quella del III Municipio, non è, e non è mai stata “in emergenza” come tante altre a Roma, ma è altrettanto corretto affermare che sta aumentando il rischio di portare all’esasperazione tanta gente che vive situazioni di degrado e ingiustizia quotidiana.

Non hanno certamente fatto bene le prese di posizione di piazza Sempione quando si segnalava la presenza eccessiva di accampamenti abusivi. Forzature ideologiche e anacronistiche che certamente non hanno contribuito a tranquillizzare chi, tanto per fare un esempio, sotto la propria abitazione, ogni maledetto giorno vedeva nascere e crescere a dismisura le baraccopoli. Il tutto, ovviamente, nell’indifferenza delle istituzioni.

Dopo un anno e mezzo di mancati sgomberi, siamo stati costretti ad assistere all’accoglienza data a 50 rom nella sede del III Municipio. Una “simbolica”, ma neanche tanto, iniziativa della Giunta Municipale che ha fatto inviperire moltissimi cittadini di tutte le estrazioni politiche.

Sappiamo tutti qual è l’atmosfera che si respira quando si parla di rom o di extracomunitari: in alcuni casi i giudizi sono eccessivi e fuori luogo ma, in un momento così difficile per la nostra società, le istituzioni (tutte!) devono e ripeto devono, saper interpretare, capire e dare riscontri ai cittadini che si aspettano tutela e rispetto delle regole.

Un altro caso che ci fa capire chiaramente la situazione è il progetto di assistenza ai senza tetto nel periodo invernale (emergenza freddo) sposato dalla Giunta municipale .
Assurdo realizzarlo nella stessa struttura dove viene ospitato un asilo (come voleva il Municipio) ma condivisibile l’idea di poter dare un aiuto a clochard o persone che vivono situazioni di disagio estremo nel periodo più freddo dell’anno.
Una considerazione, questa, sicuramente abbracciata da molti cittadini anche se, come già detto, non si può pretendere comprensione se fino ad oggi, per colpa di una sinistra confusa e contraddittoria su temi come questo, non sono arrivate REALI soluzioni.
Spesso è superfluo cercare i responsabili, in questo caso ritengo opportuno invece e in maniera netta puntare il dito contro chi, con incredibile superficialità, ha affrontato tale tema.
Il malessere che si riscontra tra i cittadini è ormai nota e, gran parte della colpa, va attribuita alla mancanza di spessore di un Sindaco che non ha perso mai l’occasione di far capire ai romani il suo alto grado di inadeguatezza.
E, paradossalmente, a giudicarlo cosi duramente non è soltanto il sottoscritto, consigliere di opposizione di un Municipio della Capitale, ma i quotidiani, i settimanali e gli stessi dirigenti del suo partito.
Ciò che ritengo davvero improrogabile, per il bene del territorio e soprattutto per ridare credibilità alle istituzioni, sono una serie di azioni decise, forti e coraggiose.
Con tutte le energie che posseggo voglio dare l’impulso, la spinta e, se utile, anche un aiuto all’attuale amministrazione municipale affinché quel senso di giustizia che i cittadini hanno perso possa ritornare nei loro animi.

Pretendere gli sgomberi non vuol dire essere razzisti, chiedere maggiori controlli, effettuare identificazioni e monitorare il territorio nelle aree più lontane dalle abitazioni non significa instaurare uno stato di Polizia, ma garantire e tutelare il proprio suolo.
In questo ultimo anno e mezzo ho effettuato decine di sopralluoghi nei campi abusivi e, sfortunatamente, ho trovato livelli incredibili di disagio abbinati ad evidenti situazioni di illegalità. Non mi sono fermato un istante: ho documentato il municipio, a volte ho coinvolto la Polizia Locale, ho consegnato foto e poi ho raccolto le adesioni e le paure dei cittadini grazie migliaia di firme .
Ho agito responsabilmente cercando di apportare un contributo. Di denuncia certamente, ma pur sempre un contributo.
Le risposte sono state sempre evasive: talvolta mi sono ritrovato assessori che negavano l’evidenza e altre volte sono stato persino deriso .
Sarà mia premura, come fatto mesi addietro, portare al Prefetto di Roma la voce di un’infinità di residenti, andrò (a breve) al Ministero degli Interni per capire come poter convogliare ai palazzi della politica le paure ma anche le speranze di tanta gente, che mai come in questo periodo chiede serenità, sicurezza, rispetto e soprattutto dignità.
Per fare tutto ciò chiederò adesioni ai miei colleghi tutti, ma sopratutto il supporto dei cittadini.


Cristiano Bonelli
Consigliere Municipio III Roma Capitale

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