23 novembre 2014

TAGLI LINEE ATAC: DISAGI, ATTESE E FOLLA DENTRO I BUS DOPO IL PIANO DI RAZIONALIZZAZIONE.




Senza nessuna vibrante protesta decine di migliaia di cittadini del III Municipio stanno subendo enormi disagi causati dagli ultimi tagli e soppressioni delle linee bus. Assurdo, forse inaccettabile ma sta accadendo quotidianamente, lavoratori e studenti ogni mattina fanno attese incredibili alle fermate e nel migliore dei casi salgono negli autobus strapieni. Una vera follia se si pensa che la famosa "razionalizzazione" sviluppata dall'Agenzia della Mobilità per volontà del Comune di Roma (per risparmiare sul kilometraggio dei mezzi Atac) ha di fatto tagliato circa 60 linee in tutta Roma e ben 7 nel III Municipio. La cosa davvero inaccettabile e' che il Municipio aveva il piano di "razionalizzazione" (che è' meglio chiamare soppressione) dentro un cassetto da fine luglio e nella speranza che nessuno se ne accorgesse lo ha tenuto nascosto fino a settembre quando un consigliere di opposizione (Cristiano Bonelli) ne chiede una copia. Dimostrando ancora una volta immaturità la Giunta Municipale decide di allungare i tempi nella speranza che il piano diventasse al più presto operativo e mentre in altri Municipi partiva, il III ritardava la comunicazione ai propri residenti. Fu quindi la Commissione Trasparenza e Controllo (con la Consigliera Petrella e Bonelli) ad organizzare un incontro con i tecnici della mobilità comunale ed i Comitati di Quartiere per tirare fuori ciò che il "piano di soppressione " conteneva. Dopo qualche settimana partono i tagli e le scene davanti alle fermate dei bus erano ben rappresentate dagli utenti del mezzo pubblico: increduli, disinformati e scoraggiati. Il paradosso lo si raggiunge quando, sempre quelli di opposizione, pianificano un piano d'informazione con volantini distribuiti addirittura dentro i bus dalle 7 del mattino e fu sempre il centrodestra municipale a lanciare una petizione per congelare il piano e chiedere approfondimenti, partecipazione e condivisione con gli utenti.
Passano ancora giorni e finalmente (e stranamente) il Municipio capisce che forse è opportuno provare a dare delle risposte, convinto forse dal numero di mail e fax di protesta ricevuti, decide di stampare (dopo l'avvio del piano?) un opuscolo nel quale si descrivono solo i cambiamenti e non le soppressioni. A conferma del pastrocchio fatto un'intera scuola (il Matteucci) reagisce e raccoglie centinaia di firme finendo nella prima pagina di un quotidiano che costringe il Municipio a ridare immediatamente il servizio appena tolto agli studenti. Credendosi astuti e mai delegati dei cittadini a risolvere i problemi, gli strateghi a capo del Municipio decidono di attivare una mail, si avete capito bene, una mail per raccogliere le segnalazioni; un intelligente modo (avranno pensato) per dimostrare trasparenza e voglia di partecipazione attiva. Il risultato e' ovviamente un disastro ed oggi migliaia di persone subiscono tutto questo solo perché a guidare una città media italiana, il III Municipio ex IV di Roma Capitale, ci sono dei giovani, troppo giovani che giocano a fare i grandi.

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