4 marzo 2015

SERVIZI SOCIALI ANCORA NEL CAOS


(foto di repertorio)

Come se non bastasse, ci ritroviamo a parlare ancora una volta di Servizi Sociali municipali.

Questa volta a subire i disagi sono i familiari e soprattutto i pazienti della storica struttura Casa Giocosa, che si occupa, da molti decenni, di prestazioni socio sanitarie per la riabilitazione dei disabili psichici.
Il contributo che la Asl dovrebbe versare per garantire il trasporto dei disabili è fermo da mesi e la ditta che fino a qualche giorno fa garantiva il servizio ha deciso, causa mancati pagamenti, di fermarsi. I 64 disabili nel totale silenzio del Municipio sono in attesa che qualcuno possa risolvere uno dei loro problemi e oltre al Consigliere di opposizione Bonelli che ha tirato fuori la problematica, pare nessuno sia interessato alla questione.
Mentre i familiari del “centro diurno anziani fragili” ancora aspettano una soluzione all’interruzione del servizio reso fino a due mesi fa, ci sono circa 120 utenti di un altro progetto “Home Care Premium” che molto probabilmente non riceveranno (come previsto) nessun aiuto dal III Municipio. L’opposizione (di centro destra) sembra stia preparando una serie di interrogazioni per fare luce sui motivi che hanno causato l’interruzione del progetto ideato e realizzato grazie ad importanti contributi economici messi a disposizione dall’INPS.
Nell’unico Municipio romano nel quale è mancata, per oltre un anno, la figura fondamentale del Dirigente dei servizi sociali e della scuola (Uosess) le cose vanno davvero male eppure parliamo di servizi essenziali che vengono erogati per le categorie più fragili e bisognose del territorio. Se qualcuno si aspettava dalla sinistra al governo risposte concrete (almeno) in questo comparto rimarrà deluso visto che la gestione demandata all’Assessore è a dir poco fallimentare. Per oltre un anno le polemiche che hanno investito i Servizi sociali municipali si sono sviluppate con ben due richieste di dimissioni, proteste e raccolte di firme che hanno delineato una situazione davvero sconcertante. Infoterzo si sta occupando (con l’aiuto di alcuni tecnici del settore) di approfondire una serie di questioni per portare in superficie le responsabilità di tanta inefficienza.


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