29 aprile 2014

ETERNAMENTE BELLA IN ROVINA

 

Per la canonizzazione di due papi, il 27 aprile pellegrini da tutto il mondo si recheranno a Roma. in una metropoli che è quasi in bancarotta e sempre più trascurata, ma è governata da un sindaco poco ortodosso.

Il "Leonardo Express" rimbomba dall'aeroporto romano nel cuore della città. Dopo 32 minuti è il capolinea: Stazione Termini. Nel tunnel pedonale pubblicità incollati: "Roma Termini un posto dove vivere" Alle 23.10, silenzio irreale, nessuna traccia di vita. Avvolti nei loro sacchi a pelo, barboni da tutto il mondo sono sdraiati all'uscita nord. Qualche volta ci sono un centinaia di senzatetto che si riuniscono intorno alla stazione per evitare il congelamento, come se fosse un camino. Sono innanzitutto profughi provenienti dall'Africa a passare qui la notte. Di giorno i rumeni sono la maggioranza, in gran parte indisturbati dagli uomini della polizia di pattuglia, chiedono soldi ai turisti stranieri. Non avrebbe visto e vissuto mai "una mix più miserabile di feccia e malvagità" al momento dell'arrivo in treno a Roma - per motivi di sicurezza sarebbe opportuno trascorrere a Termini "meno tempo possibile”: L’arrabbiato commento è di turista londinese è stato postato sulla pagina facebook di Ignazio Marino, da giugno 2013 sindaco di Roma. Il sindaco prende sul serio queste critiche, ma in modo sportivo. Seduto al suo posto di lavoro nel Palazzo Senatorio (trasformato da Michelangelo) pare un uomo con la coscienza a posto. Due mesi fa rimproverava ancora i suoi avversari di voler lasciare la città alle fiamme, come aveva fatto l'imperatore Nerone. Ma lui non sarebbe disponibile a fungere da liquidatore ufficiale della capitale. Che cosa era successo? La città era sull'orlo del fallimento. Secondo il sindaco l’ultimo salvataggio era un finanziamento d’urgenza di € 600.000.000 da parte del governo in 24 ore. Alla fine Marino ha ottenuto ciò che voleva, e Roma non bruciava. Ora si tratterebbe di guardare in avanti, così il Sindaco commenta sotto una foto che lo ritrae in un abbraccio intimo con Papa Francesco.
Perché il “il 27 aprile, i fari di tutto il pianeta saranno puntati su Roma, con due miliardi di persone davanti alla TV” La Domenica dopo Pasqua, quando i due papi più popolari del 20 ° secolo, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, saranno canonizzati dal loro successore Francesco, pellegrini di tutto il mondo vogliono esserci, e gli hotel della capitale sono quasi al completo. Almeno per un breve periodo i romani "potranno sognare di vivere in una città veramente europea", perché grazie ai tre milioni di pellegrini la metropolitana funzionerà anche di notte, dice in una nota l'associazione "Abitanti del centro storico". I vecchi residenti si sentono abbandonati dalla politica, impotenti devono assistere alla diffusione di tanti nuovi fastfood e Bed and breakfast". L’anno scorso più di dodici milioni di turisti hanno visitato a Roma, anche se la Caput Mundi, la capitale del mondo antico, ha perso il suo lustro. Questo dicono tante persone che ci vivono. I visitatori come i pellegrini in arrivo, scrive l’autore Mauro Evangelisti, devono prepararsi ad un “vecchio aeroporto, tassisti disonesti, ladri, borseggiatori e strade disastrate come a Cuba. In un appello prima delle ultime elezioni amministrative, 21 intellettuali lamentavano segnali desolanti di “decadenza” e “tramonto culturale”. Uno degli attori del film premio Oscar “La grande bellezza”, Carlo Verdone, definisce la sua città a immagine specchio di un “paese completamente fallito”. Il nuovo premier Matteo Renzi chiede riforme radicali. Da quando la bancarotta è stata evitata last-minute alla fine di febbraio, la città è sottomessa a una sorta di amministrazione controllata del Governo. Per decreto al sindaco è stato imposto un severo rigore di bilancio. Questo sarebbe chance di ritorno, ha detto il sottosegretario all’economia renziano. Roma dovrebbe fungere da esempio per il resto del paese. Ma  dove cominciare? La prima impressione di molti pellegrini è una statua di 5,5 metri, dedicata a papa Giovanni Paolo II, e saggiamente collocata con le spalle alla piazza della stazione – dove le siringhe dei tossicodipendenti nuotano nel fango e dove sono parcheggiati i carelli della spesa pieni delle povere cose dei senzatetto. Un uomo pelato energico cammina in mezza alla folla di questa mattina. Dice: “Prima cosa, bisogna riconquistare lo spazio pubblico di questa città. In tutta Roma è difficile trovare una strada in cui uno ci si sente in Europa - cioè dove tutto funzionerebbe. Massimliano Tonelli conosce benissimo le zone ombre della capitale. Il 35enne giornalista è uno dei blogger più letti ma anche più odiati della città. Il suo biotopo sono le strade, piazze e sponde del fiume di Roma, e i suoi nemici naturali sono tutti coloro che violentano la bellezza della Città Eterna. Tonelli tiene conferenze alle unversità. Nel 2010 è stato premiato “Romano dell’anno”, perché non si fa scrupoli quando si tratta di lottare per la sua città natale. I nome del suo blog ne sono una dimostrazione: “Roma fa schifo” o “Cartellopoli”. Anche il Sindaco raccogli i contributi di romafaschifo.com in una cartella gialla. Perché in questo blog i romani di tutti i strati sociali forniscono prove dell’anarchia quotidiana con immagini e testi. Per esempio: maiali che cercano cibo nei cassonetti strapieni dei quartieri di periferia. Venditori di souvenir che fanno i bisogni nelle rovine antiche. Depositi di portafogli rubati e buttati, capanne in mezzo alla città, come a Mumbai. Vuole iniettare questo messaggio nella testa del sindaco: che “tutto quello che vede nel suo quartiere, non è normale, che non ci si deve abituare a questo”. Chi legge il suo blog osserverebbe la metropoli con occhi più svegli. “Questo vale per tanti angoli della città. Dai, andiamo fare un giro”. Primo stop, Colosseo. Tonelli chiede: perché il Comune tollera questi cavalieri con la spada di legno, finti romani, che posano per i turisti, incassando un ricco compenso? O i venditori di occhiali da sole del Bangladesh, che giocano a nascondigli con la polizia prima di disfarsi della loro merce falsificata? Oppure questi signori con il cartello fantasioso “Colosseo Tour Guid”, visita guidata per cinque persone per 150 euro? “Tutto illegale, economia sommersa, non pagano tasse, imbruttiscono la città e alla meglio lasciano solo rifiuti”, s’arabbia Tonelli. “E sono i romani a pagare per la rimozione dell’immondizia”. Anche la direttrice del Colosseo, Rossella Rea, parla di una sporcizia “da terzo mondo” intorno al più famoso Anfiteatro del mondo. Solo per la visita privata del presidente degli USA del 27 marzo tutta la zona è stata sgombrata dai fachiri, venditori ambulanti e finti legionari. “Se Roma va sempre più in rovine, non è perché la città sia quasi fallita, ma al contrario. Mancano gli introiti perché regna l’illegalità” dice il blogger Tonelli. Adesso attraversiamo il centro storico, lungo il Tevere, dove stracci di plastica sventolano dagli alberi come bandiere tibetane della preghiera. E poi verso il ponte presso il Museo per l’Arte contemporanea, dove immigrati rumeni hanno costruito una piccola tendopoli con focolai, proprio in mezzo del patrimonio UNESCO dell’umanità. A causa dell’illegalità naturalmente Roma “attrae un certo tipo di immigrazione”, dice Tonelli. La colpa principale di questo grande degrado sarebbe comunque degli abitanti storici. “Questa città è malata per la mancanza di senso civico”. Il fatto che il Museo della Civiltà Romana sia stato chiuso all’inizio dell’anno per problemi di sicurezza sembra fare parte di questa immagine. Dopo ripetuti scontri a Trastevere, quartiere di divertimento notturno, si parla addirittura dei coinvolgere l’esercito. “Siamo in guerra qui, la situazione è fuori controllo” dice l’assessore comunale Orlando Corsetti. Il presidente della circoscrizione ha fatto sapere che i soldi per asili nidi, ospizi e l’assistenza ai disabili basterebbero solo fino a maggio”. Grande dramma nella Città Eterna o solo Opera buffa? Chi vede il sindaco di Roma, pedalando in abito scuro e cravatta in Via del Corso sulla bici elettrica, si tranquillizza per un po’: Se il capo della città va in giro così, apparentemente tranquillo, scortato da 6 poliziotti, la situazione della capitale italiana non può essere così terribile. Fu una sensazione quando Ignazio Marino vinse sull’avversario del partito di Berlusconi nel giugno2013. Contro lo sfidante avevano pesato il fatto che il figlio di una svizzera e di un siciliano aveva lasciato Roma a 14 anni per tornare a 35 – per far carriera negli USA e in Inghilterra come medico. Il chirurgo Marino assistette al primo trapianto del fegato di un babbuino sull’uomo. Il Sindaco dice che si intende per questo di tagli, e che l’esperienza passata gli è utile. “Togliere i tumori è la parte più facile. Poi bisogna cucire tutto e far ripartire l’organismo”. Marino annuncia interventi massici. “Mi hanno lasciato una città piena di buche, con un sistema scolastico sfinito, con una povertà crescente. Inoltre 14 miliardi euro di vecchio debito, in parte di un periodo che sale alla candidatura di Roma del 1960 per gli Olimpiadi. Quando assunse l’incarico non aveva ancora compreso la “dimensione del disastro”, ma ora nessuno potrebbe distoglierlo dai suoi propositi: “Spendo solo i soldi che ci sono. Per decenni hanno fatto in un altro modo in questa città”. A molti romani questo sindaco appare un po’ bizzarro. Con i suoi calzini azzurrini a strisce, il suo accento non romano e la sua visione di un centro storico pedonalizzato. Il suo primo atto d’ufficio, la chiusura dei tratto stradale vicino al Colosseo fu aspramente criticato.
Tuttavia Marino rimane fedele a se stesso a alla sua gestione poco ortodossa. Una volta cade davanti ai Ministero dei Beni Culturali e si rovina i pantaloni, l’altra volta attraversa il ponte sul Tevere in bici e chiede alle guardie svizzere dove parcheggiare, prima di incontrare Papa Francesco. Per il degrado alla stazione Termini propone che gli oltre 8000 senzatetto di Roma potrebbero essere impiegati come ausiliari nelle biblioteche. Ha buone intenzioni, questo sindaco. Ed è fiero di non essere cresciuto nelle paludi della politica romana, di essere indipendente e senza problemi economici. Proprio questo gli darebbe mano libera, dice Marino: “Ho l’incredibile vantaggio di non dover far carriera. Questo significa che posso prendere delle decisioni impopolari.”Esempi? 
L’AMA e l’ATAC (di proprietà del Comune) hanno accumulato negli anni un debito di tre miliardi di euro. Inoltre il 18 % dei collaboratori dell’AMA è sempre in malattia, e in agosto la quota dei malati 
dell’ATAC era il 22%. “Non accetteremo più una situazione del genere”. Dice Marino: I pellegrini venuti a Roma per la santificazione dei papi probabilmente non si accorgeranno di questo sono stati imposti turni straordinari. Normalmente, l’ATAC con i suoi 12.000 impiegati e ha più direttori della NASA non è in grado di organizzare un numero sufficiente di bus per il trasporto pubblico romano. Un centinaio di veicoli è fermo nei depositi, mancano i pezzi di ricambio. Per mancanza di batterie è operativa solo la metà dei costosi bus elettrici. Ogni anno sono cancellate corse per un volume di ca. 16 milioni di chilometri. Cosa dicono i romani onesti che comprano ancora i biglietti? Che non si approfittano, come tanti altri “portoghesi”, del fatto che i controlli sono rari come la neve in agosto? Non dicono nulla.
I romani di vecchia data sono eroi del quotidiano. Senza aspettano a 38 gradi e sotto le piogge torrenziali di gennaio alle fermate dell’autobus. Prendono ciò che passa. Per il privilegio di vivere nella capitale si pagano anche le imposte più alte sul reddito. Nessun miglioramento in vista. Al contrario, mancano un miliardo al bilancio 2014. Prossimamente devono essere presentati i programmi dettagliati per il risparmio. Potrebbe essere tagliato oltre il 50% nel settore sociale.
E’ vero che ogni anno solo il turismo porta un fatturato di 8 miliardi di euro. Ma invece di finire nelle casse del comune, gli introiti si trovano alla fine nelle casse di quelli che sono vicini al Comune. Un turista su due che acquista al chioschetto vicino al Colosseo una bottiglia di birra a 5 euro o un panino, arricchisce in questo modo il benessere di un consigliere comunale della coalizione di Berlusconi e della sua famiglia, proprietari di queste licenze. Il Sindaco è indignato. Viaggia molto e si informa perché altrove funziona meglio. A Parigi discute sul bike-sharing e la tutela dell’ambiente, a Madrid sui concetti della “Smart City”. A Riad con un principe saudita, alla cui madre aveva trapiantato un nuovo fegato, sugli aiuti per i monumenti decadenti della capitale italiana. Marino sa che la salvezza di Roma dalla bancarotta dipende se e in quanto tempo riesce ad avviare i passi giusti. “Renzi e il suo governo hanno ragione, questa è la nostra ultima chance” dice. Le aziende municipale dovrebbero essere vendute, i nomi di alcuni stazioni metro messi all’asta, le tasse di soggiorno alzate fino a 10 euro a pernottamento. Si tratta di “condurre una delle città del pianeta” in un futuro migliore, dice Marino. E molto grande il proposito del Sindaco, dice Raffaele La Capria. Perché la crisi di Roma è solo un riflesso della situazione dell’intero paese. “Siamo tutti un po’ depressi, quando pensiamo alla decaduta dell’Italia.”. La Capria, 91 anni, un vecchio sveglio e modi eleganti, è il decano degli scrittori italiani. Da oltre mezzo secolo vive nell’ultimo piano di un palazzo a Piazza Grazioli, da dove guarda in basso su Silvio Berlusconi, che abita alcuni metri più in giù. Ma “quello lì”, dice La Capria, Berlusconi e il suo ventennio, sono solo parzialmente responsabili per la crisi di Roma. Alla capitale e la sua “borghesia decaduta” mancherebbe innanzitutto la consapevolezza necessaria per la propria gloriosa eredità. La Capria, uno degli ultimi rappresentanti dell’epoca in cui Fellini, Pasolini e Moravia coniavano l’immagine di Roma nel mondo, osserva un cambiamento inarrestabile della società romana, verso il basso. Molto in basso, visto dal podio dove il Papa santificherà due dei suoi predecessori, sono gli uomini di Via della Conciliazione. A 300 metri da S. Pietro dormono all’aria aperta, sotto le arcate. A destra rumeni, che ascoltano musica fino a tarda notte, a sinistra i polacchi con damigiane in cartone di vino rosso. Jacek, l’unico del gruppo che non beve, ha studiato agrimensura nel suo paese. Da 25 anni vive a Roma, da 11 mesi per strada. Ha 67 anni, vorrebbe lavorare, e per questo continua ad aver cura di sé: abbigliamento ordinato, doccia mattutina in un ospizio per senzatetto, lettura serale sotto la luce abbagliante neon in un sottopassaggio a S. Pietro. Nella bibbia Jacek conserva una foto. Ritrae il suo compaesano Giovanni Paolo II.  Il 27 aprile, giorno della santificazione, Jacek si alzerà come tutte le mattine all’alba. Poserà i suoi averi dietro un muretto e si metterà in cammino, verso S. Pietro, per mischiarsi tra i pellegrini. Come se fosse uno di loro.


 Articolo tratto da uno dei più famosi giornali internazionali DER SPIEGEL (GERMANIA) tradotto da INFOTERZO



15 aprile 2014

COSA SI TROVA ALL’INTERNO DEI CAMPI ABUSIVI?

Guardate bene questa foto !


 
E’ bigiotteria trovata all’interno di uno (dei tanti) campi abusivi presenti nel III Municipio. 

Purtroppo la verifica non l’ha effettuata la forza pubblica ma dei volontari (protezione civile) sollecitati dai cittadini, non dal municipio!

Adesso ci e vi poniamo alcune domande: avendo appreso dai social Network (facebook) la notizia (e ripreso la foto) ci sembra naturale capire alcune cose come per esempio la provenienza della bigiotteria .

E' stata raccolta dai cassonetti? è un dono che qualche cittadino ha voluto dare agli occupanti della baraccopoli? E’ probabile che sia il frutto di furti? E’ possibile tollerare che a pochi metri dalle nostre abitazioni e dopo decine di segnalazioni inviate ai Vigili ed al Municipio nessuno sia mai intervenuto? come prevede la legge!!? Ed ancora, è possibile accettare dichiarazioni tipo: “ noi gli sgomberi non li facciamo" (Giunta Municipale)?

Il nostro territorio in questi ultimi mesi è apparso sui quotidiani con notizie di continui furti nelle scuole (meglio chiamarli saccheggi), nelle Asl, nelle Parrocchie per non parlare di quelli avvenuti nelle abitazioni private (ricordate i vigilantes pagati dai cittadini…?); e poi ancora, dei fumi tossici (III Municipio la terra dei fuochi) che provengono dai campi abusivi. Insomma ormai è chiaro a tutti che la presenza di persone senza fissa dimora è aumentata da quando il Municipio ed il Comune hanno cominciato ad attuare una politica tollerante che però non è mai stata affiancata da progetti concreti di assistenza o integrazione piuttosto che di supporto ai tanti (davvero troppi!) abusivi presenti nel Municipio. Chissà per quanto tempo ancora tale situazione potrà essere sopportata dai cittadini che appena ieri (14 aprile) hanno partecipato ad un incontro voluto dal Presidente Marchionne presso una scuola di Sacco Pastore (la Manzi) e hanno cominciato a suonargliele di santa ragione!! Siamo arrivati ad un bivio ormai, a distanza di quasi un anno dall’insediamento di Marino e Marchionne bisognerà dimostrare ai romani il lavoro svolto e magari pure qualche risultato.

MARINO, IL VUOTO AL POTERE




Da molte settimane appare sempre più difficile scrivere di Roma e di come la Giunta Marino (non) stia governando la città.
Ai giorni seguono le settimane, alle settimane i mesi e, fra poco, Ignazio sindaco per caso, compirà un anno alla guida del Campidoglio.
Risultato? Non c'è un solo punto da portare in trionfo.

I Fori Imperiali, cavallo di battaglia del Sindaco sempre più solo, sono l'epitome del suo flop, anzi, del disastro. Non sono pedonalizzati, sono costati oltre due milioni e mezzo di euro, hanno scontentato tutti. Chi li voleva - con un senso logico - pedonali davvero e si ritrova una corsia preferenziale. E chi - con altrettanto buon senso - non li voleva perché si sarebbero trasformati in un incubo di traffico e degrado. Anche nel Pd e nella stessa compagine di staff del Sindaco c'erano voci di buon senso, voci di chi gli diceva "Ignazio, il progetto va bene ma va fatto per gradi e portato fino in fondo". 
Ma lui, Ignazio, ha imposto la sua linea, quella del 'a metà del guado', né carne né pesce. 
Ed ecco lì: commercianti sul piede di guerra, vigili impotenti, traffico impazzito, Colosseo e Fori ostaggio di ambulanti, centurioni, guide turistiche abusive, borseggiatori, vu' cumpra' di ogni risma.
Ma lui, Ignazio sempre, ogni volta che va in apnea per qualche problema, riciccia fuori con la pedonalizzazione: ultimo annuncio di aprile 2014, fra due anni sarà completa. Ma non lo era già da mesi?

Capitolo trasporti: l'Atac - che da Marino, dopo le guerre ai Consigli di Amministrazione di Alemanno, si aspettava il rilancio - è con un piede nella fossa. Anzi, forse due. Il personale è in agitazione permanente, i servizi di pulizia non funzionano, le vetture elettriche sono ferme. Unico risultato conseguito: far incazzare tutti, l'utenza e gli autisti. La Metro C sta somigliando sempre di più alla Città dello Sport di veltronian-calatraviana memoria: un'opera fantasma. Come il prolungamento della B1 a Jonio. Chi l'ha vista? E degli altri progetti? Non se ne parla più: non si sa più nulla del prolungamento Rebibbia-Casal Monastero, della Anagnina-Pantano e via discorrendo. E del tram da Termini a Trastevere? Boh...

Capitolo decoro e pulizia: c'è solo da stendere un velo pietoso. La città è ridotta da far schifo, sporca, sudicia, lurida. È arrivato il salvatore della patria con il nuovissimo (secondo in poche ore) Amministratore Delegato ma il risultato non cambia. Marino si è fregiato del titolo di "'chiusore' di Malagrotta" ma ora deve, di fatto, riaprirla oppure i rifiuti ce li ritroviamo in strada. Bella chiusura! Così sono buoni tutti. Di fatto, più che chiusura, quella di Malagrotta è una vicenda degna più di un esproprio proletario anni '70 che altro.

Capitolo sicurezza: dopo la tragicomica vicenda del siluramento di Buttarelli dal comando del Corpo, dopo la defenestrazione della vice di Buttarelli, Donatella Scafati, dopo la promozione della 'zarina' (appellativo attribuitole dai giornali) Raffaella Modafferi - beccata a infrangere il codice della strada più un altro paio di amenità - è arrivata la ridicola storia della nomina di Liporace e poi di Clemente. 
Imperterrito, Marino ha esposto la città a una pernacchia colossale sui curriculum. 
Per ottenere che la grande rivoluzione delle multe via Twitter è morta ancor prima di iniziare, che di Vigili in strada non se ne vede l'ombra, che il Corpo è più che in subbuglio, è in rivolta permanente. 
Un fallimento su tutta la linea. 
Non parliamo poi degli omicidi, stupri, rapine... Un far west!

Capitolo cultura: lo storico cavallo di battaglia del Pd, quello che ha fatto le fortune di Veltroni, da purosangue è divenuto un ronzino. Il Valle detta la linea, comanda e la Barca - che, del resto, si è presa la portavoce del Valle Occupato come addetta stampa - china la testa ed esegue gli ordini. 
Il resto dei teatri? Chi può dirlo. 
Chi fa cultura - e iscritti al Pd sono tanti - gradisce le foto della Barca e di Marino come stimolo in caso di indigestione! Anche qui, figura da cioccolatino sulle vicende dei curriculum.

Capitolo casa: come volevasi dimostrare, con Marino al governo, e Nieri dietro le spalle del Sindaco, vige la legge delle oKKupazioni. Peccato che gli oKKupanti di professione non si accontentino più di dettar legge in città e ora accusino la sinistra di esse troppo a destra.

Capitolo sport: sorvolando sulla incredibile intempestività del Sindaco di parlare della As Roma (e per carità: fino al 18 maggio, statti zitto!), il mondo giallorosso è in attesa di veder concretizzate le promessone capitoline di avere lo Stadio in due anni. Intanto, non è dato sapere se la Roma abbia presentato o meno il (vero) progetto. 
Perché quello annunciato l'altra volta, fa scopa con quello presentato da Rosella Sensi nel 2009: roba buona tutt'al più per SimCity!

Capitolo strade, scuole e manutenzione: povero Paolo Masini. Era partito con tanto slancio, presentando il nuovo asfalto che costava il doppio ma rendeva di più. Alla prima pioggia, venuta giù 36 ore dopo l'annuncio, l'asfaltissimo era già bucato. Da allora del povero Paolo si sono perse le tracce. Di Marino, invece, le tracce ci sono e sono evidentissime: buche che figliano come conigli, strade chiuse da mesi, ad ogni pioggia i romani che pregano affinché almeno il Colosseo resti in piedi.

Capitolo Municipalizzate, ovvero l'occupazione del potere: prima è stata Atac, poi Ama, poi Acea e, infine - pur non essendo una Municipalizzata - tocca a Camera di Commercio. In mezzo, la galassia delle varie società controllate dal Campidoglio. Marino ha dato il via a una grande operazione di occupazione delle poltrone, con la motivazione che erano tutte nomine della precedente Amministrazione di centrodestra. Delle scornate con i curriculm, abbiamo già detto. Mancavano le scornate con i tribunali. Filotto completo.

Capitolo Giunta: uno contro tutti, scontri al calor bianco, armata Brancaleone. Fin troppo facile sparare sugli uomini e le donne scelte da Marino. La Morgante al Bilancio vive nel mondo astratto dei numeri e litiga un'ora sì è l'altra pure o col Sindaco, o con gli Assessori. Improta parla bene ma il trasporto peggiora di minuto in minuto. Della Barca abbia detto. Qualcuno ricorda i nomi degli altri Assessori?

Capitolo rapporti istituzionali: negheranno ovviamente. Ma Marino non lo può più vedere nessuno. Né Renzi che lo ha commissariato col Salva Roma; né Zingaretti, con cui le litigate telefoniche sono quotidiane. Né il Pd e nemmeno SeL. In Consiglio poi è amatissimo, specie dal presidente del Consiglio comunale, Mirko Coratti! 
Come si dice a Roma: sta sulle palle a tutti. Senza giri di parole. 
Le accuse: non ascolta nessuno, fa sempre di testa sua, ti dice sì la sera e la mattina dopo ha fatto il contrario di quel che ha detto, più che governare fa sfuriate isteriche. 
L'obiettivo non dichiarato ma comune a tutti è quello di farlo fuori alla prima occasione utile. Se si voterà anticipatamente per le politiche, si dovrà votare anche per il Comune. L'unico ostacolo è farlo cadere senza avere troppi danni. E, quasi quasi, c'è, nel Pd soprattutto, chi spera che alle Europee il prevedibile effetto Renzi non si faccia sentire su Roma, in modo tale da chiudergli almeno la museruola. 

Capitolo "figure di merda" nazionali e internazionali:  detta quella dei curriculum, che si ripete con allarmante frequenza (Alemanno era "chiamo l'esercito" lui ha adottato il "leggo curriculum"), va registrata quella drammatica della vicenda Concorsone. C'è poi quella dei turisti che gli scrivono, si lamentano ma lui non se il fila di striscio e per finire, quella della corsa dietro Obama per farsi un selfie. 

Cosa scrivere, dunque, su Marino? 
Si possono commentare giusto le sue dichiarazioni. 
Ma perché farlo? 
Scendere a un livello così infimo è davvero umiliante. Come l'acceso, accesissimo dibattito sulla parola Nomadi da espungere dai documenti ufficiali del Campidoglio o quella della strada da intitolare a Enrico Berlinguer.. con tutti i problemi che ci sono...
Se non fosse una pena, sarebbe solo ridicolo.

8 aprile 2014

LADRI ALLA MENSA DEI POVERI. MUNICIPIO: VENDETTA DEI BAMBINI STUFI DI SUBIRE?



Puntuali, costanti quasi ripetitivi: la notte scorsa la materna Giannetti a Casalboccone-Cinquina è stata svaligiata, la solita macchinetta del caffè forzata, strappati i sensori degli allarmi (per essere tranquilli alla prossima visita). Questa mattina i bambini sono rimasti a casa per dare modo al personale di rimettere a posto, pulire e disinfettare tutto.
ASL ANCORA!!
Tutto prosegue come nulla fosse accaduto, ormai siamo abituati in questo Municipio a convivere con cadenza settimanale con i furti. Non abbiamo fatto in tempo a dare la notizia dell’ennesimo furto alla Asl di via M.te Rocchetta che appena tre giorni fa sono rientrati nuovamente, non si sa a prendere cosa visto che tutti i pc sono stati rubati, i monitor e tutto ciò che si può portare via è stato già fatto nelle volte precedenti.
IL PARADOSSO: FURTO NELLA MENSA DEI POVERI.
Mancava all’elenco ed abbiamo dovuto chiedere conferme e riconferme perché non ci credevamo, l’unica mensa attiva nel Municipio III, che offre pasti quotidianamente ad oltre 120 persone (quasi tutti stranieri) è stata completamente svuotata dei generi alimentari. Il S.S. Redentore, parrocchia del Tufello che da anni apre ai bisognosi per dare loro pasti caldi, ma anche pacchi di viveri per le famiglie della zona è stata letteralmente svuotata!
Sarà stata la vendetta di un gruppo di bambini, dai 2 ai 5 anni, che stufi di subire i furti nelle proprie scuole, si sono organizzati nottetempo ed hanno messo in atto il colpo?
Appena qualche giorno fa il Presidente del Municipio ha dovuto, suo malgrado, subire l’intervento delle autorità preposte che (per fortuna) hanno effettuato il primo sgombero in zona Sacco Pastore; rimaniamo in attesa di un comunicato ufficiale del Municipio dove leggeremo che la razzia compiuta nella mensa della Parrocchia è stata in realtà solo un trasloco di viveri notturno nelle baraccopoli del territorio, tutto autorizzato.

Flash: OCCUPAZIONE A VIA VAL D’ALA, DA CASAPOUND AD ASIA – USB


(immagine di repertorio)


Oggi pomeriggio occupata la sede di proprietà di un ente previdenziale, la Cassa Ragionieri, dall’organizzazione USB–ASIA al centro di polemiche e tensioni nel quartiere da quando Casapound la occupò oltre due anni fa la prima volta, portando dentro la struttura famiglie indigenti e senza casa.

Giornata di okkupazioni in tutta Roma oggi e di sgomberi forzati eseguiti dalle forze dell’ordine che hanno portato circa 50 persone di età diversa ad entrare ed occupare senza titolo la struttura di Via Val d’Ala a due passi da Prati Fiscali.
Presente sul posto la Polizia di Stato ed i Carabinieri, gli occupanti hanno chiesto la presenza del Presidente del Municipio Marchionne che al momento (h.16.30) non risulta ancora essersi presentato.In serata gli occupanti hanno lasciato lo stabile, affermendo che era soltanto un'azione dimostrativa

7 aprile 2014

Flash: PARCO DELLA CECCHINA - TALENTI



Chiusa l'area verde nel Parco della Cecchina, genitori infuriati. "Lo chiudono in primavera?  Non potevano occuparsene prima?" Sopratutto nel fine settimana l'area giochi per i bambini è piena di famiglie e di bimbi che usufruiscono  dei giochi nel Parco

4 aprile 2014

Flash: POSTE A SACCO PASTORE, CHIUSE TRE GIORNI PER FURTO DI RAME.



Alle Poste Italiane di via dei Campi Flegrei nel quartiere di Sacco Pastore, i ladri di rame dopo aver tagliato e rubato un cavo d'alimentazione delle rete elettrica situato nelle vicinanze della stazione FS–RFI  Nomentano, hanno creato un black-out di tre giorni. La filiale delle Poste agenzia 108 che per giorni è rimasta chiusa al pubblico è l’ennesima conferma di quanto sia diventata insostenibile la situazione nella quale stiamo sprofondando.