25 settembre 2014

CEMENTO A PIAZZA MINUCCIANO: ACCESA LA MICCIA.



Mentre all’interno dell’aula consiliare di piazza Sempione, le accese discussioni tra maggioranza e opposizione si spengono nell’indifferenza di tutti, e dopo l’ennesima richiesta di dimissioni nei confronti dell’Assessore alle Politiche Sociali, accusata di non aver prestato attenzione per tempo al “Saish” (servizio integrazione e assistenza scolastica disabili) finita con un nulla di fatto, un tema arcinoto al nostro Municipio continua a funestare i sogni di moltissimi residenti: il cemento.
L’accordo di programma art. 11 opera 8 piazza Minucciano, infatti, nei prossimi giorni porterà il Consiglio del III Municipio a schierarsi contro o a favore del cambio di destinazione d’uso (da commerciale a residenziale) presentato per la prima volta anni fa da un Consigliere comunale del PD. Gli schieramenti, tuttavia, non sono ancora chiari: c’è una fronda interna alla maggioranza (4 Consiglieri) appoggiata da (quasi) tutta l’opposizione che dice no alla variazione. Fra crisi economica e vicinanza con la mastodontica ed, eventualmente, concorrenziale area di Porta di Roma, appare improbabile (ma non sicuro) che qualcuno, autorizzato a costruire già da circa 15 anni, possa realizzare così vicino un altro centro commerciale. Esiste, invece, gran parte della maggioranza (13 Consiglieri) capitanata dal Presidente del Municipio (che, casualmente, è anche Assessore all’Urbanistica) che con una motivazione debolissima “…abbiamo volontà di chiudere una delle tante vertenze aperte da troppi anni, è ora di metterci mano…”, sarebbe pronta a votare a favore del mutamento. Un passaggio “goloso” se si pensa che, lungo via Molazzana, nascerebbero circa 600 nuovi appartamenti. Abitazioni che garantirebbero al Municipio soldi, in oneri concessori vari, pari a 15 milioni da spendere per opere pubbliche in tutto il quadrante. Insomma: un pacco gigantesco di euro che, in un periodo di magra, potrebbe essere una boccata d’ossigeno all’immobilismo dimostrato dall’attuale Giunta.

Nel frattempo, alcuni Comitati di quartiere si sono messi in moto e promettono “battaglia” nei confronti di chi, avallando il cambio d’uso di oltre 55 mila mc, diverrà “amico del cemento”. Sulla sponda opposta, viceversa, molti commercianti del Nuovo Salario, intimoriti dalla possibile apertura di un centro commerciale a due passi dalle loro piccole attività. Un’altra sfida – verifica che Marchionne, in poco più di un anno, si trova a dover gestire e che, per come si sono messe le cose, difficilmente riuscirà a vincere. Impossibile, infine, non riportare alla mente la sconfitta elettorale della sinistra romana nel 2008, quando (anche e soprattutto) pagò le scelte scellerate prese sul Piano Regolatore. Un atto assurdo che regalò milioni di cubature ai cosiddetti palazzinari a danno della periferia romana. Ci chiediamo insistentemente come sia possibile che in passato (dal 2001 ad oggi), passando per tre consiliature (2 di centrosinistra ed una di centrodestra) questa vicenda sia stata volutamente ritardata ed oggi invece ci sia una così forte volontà di affrontarla, prevedendo così una bella colata di cemento.
 

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