12 settembre 2015

LUCE A PORTA DI ROMA, LA STORIA NON FINISCE QUI.

Mentre nel quartiere Porta di Roma, a distanza di mesi, la luce è appena tornata, la Commissione Trasparenza e Controllo venerdì 11 Settembre (con estremo ritardo) ha incontrato ufficialmente i vertici della società che gestisce il Consorzio (le strade, il verde e la loro manutenzione). La protesta ma soprattutto la frustrazione dei residenti aveva raggiunto un limite di sopportazione incredibile, il buio in un intero quartiere del municipio per cosi tanto tempo non si ricorda negli ultimi venti anni ma a far imbufalire i cittadini ha contribuito il Presidente del Municipio che in questi mesi, per tamponare la situazione, metteva al corrente tutti dei suoi (inutili) sopralluoghi notturni, o peggio ancora, prometteva la risoluzione del problema in tempi brevi.



Intanto, in questi lunghi mesi di buio, i furti si sono moltiplicati (clicca qui) e le persone dopo aver segnalato, sollecitato e anche protestato si stavano organizzando per presentare una serie di denunce, poi la svolta: la luce è tornata, prima solo qualche lampione poi (quasi) tutti e forse per recuperare addirittura di giorno (come si può notare dalla foto)


I motivi che hanno causato tanti disagi sono riconducibili ad una serie di bollette (Acea) non pagate (sembra siano di 25-30 mila euro al mese!) da parte del consorzio, anche se le strade del quartiere sono aperte a tutti e non solo ai residenti, anche se il servizio di raccolta rifiuti è svolto da Ama, anche se la sicurezza (compresa quella stradale) è in “carico” alla Polizia di Stato e a quella municipale, anche se in quelle strade i mezzi del Atac svolgono il loro servizio pubblico. Contraddizioni queste che il Consorzio ha evidenziato in una corposa diffida inviata alle Istituzioni locali e centrali (Comune). Perché dopo tanti anni un intero quartiere è ancora in carico ai privati che lo hanno realizzato? Perché nonostante le opere di urbanizzazione (primarie e secondarie) siano arrivate fino al 94% i privati devono continuare a pagare ciò che non dovrebbe essere più loro? La risposta è una sola, per colpa della politica. Dal punto di vista tecnico invece la sostanza gira intorno solo ai collaudi, una volta effettuati, il primo si è svolto a gennaio scorso, scattano una serie di procedure (molto burocratiche) che devono certificare la loro validità e dopo il Comune di Roma ed il Municipio III si dovranno prendere in carico tutto il quartiere (illuminazione, manutenzione del verde, pulizia delle strade ecc) e li saranno dolori (vista la situazione di tutto il Municipio). Insomma, come avrete capito, la questione non si chiude con la riattivazione della luce di questi giorni. Sarà scontato dirlo ma vogliamo invece ribadire il concetto base: i cittadini pagano le tasse in cambio di servizi, punto e basta!!


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