Mentre
nel quartiere Porta di Roma, a distanza di mesi, la luce è appena
tornata, la Commissione Trasparenza e Controllo venerdì 11 Settembre (con
estremo ritardo) ha incontrato ufficialmente i vertici della società
che gestisce il Consorzio (le strade, il verde e la loro
manutenzione). La protesta ma soprattutto la frustrazione dei
residenti aveva raggiunto un limite di sopportazione incredibile, il
buio in un intero quartiere del municipio per cosi tanto tempo non si
ricorda negli ultimi venti anni ma a far imbufalire i cittadini ha
contribuito il Presidente del Municipio che in questi mesi, per
tamponare la situazione, metteva al corrente tutti dei suoi (inutili)
sopralluoghi notturni, o peggio ancora, prometteva la risoluzione del
problema in tempi brevi.
Intanto,
in questi lunghi mesi di buio, i furti si sono moltiplicati (clicca qui) e le persone dopo aver segnalato, sollecitato e anche protestato
si stavano organizzando per presentare una serie di denunce, poi la
svolta: la luce è tornata, prima solo qualche lampione poi (quasi) tutti e forse per recuperare addirittura di giorno (come si può
notare dalla foto)
I motivi
che hanno causato tanti disagi sono riconducibili ad una serie di
bollette (Acea) non pagate (sembra siano di 25-30 mila euro al mese!)
da parte del consorzio, anche se le strade del quartiere sono aperte
a tutti e non solo ai residenti, anche se il servizio di raccolta
rifiuti è svolto da Ama, anche se la sicurezza (compresa quella
stradale) è in “carico” alla Polizia di Stato e a quella
municipale, anche se in quelle strade i mezzi del Atac svolgono il
loro servizio pubblico. Contraddizioni queste che il Consorzio ha
evidenziato in una corposa diffida inviata alle Istituzioni locali e
centrali (Comune). Perché dopo tanti anni un intero quartiere è
ancora in carico ai privati che lo hanno realizzato? Perché
nonostante le opere di urbanizzazione (primarie e secondarie) siano
arrivate fino al 94% i privati devono continuare a pagare ciò che
non dovrebbe essere più loro? La risposta è una sola, per colpa
della politica. Dal punto di vista tecnico invece la sostanza gira
intorno solo ai collaudi, una volta effettuati, il primo si è svolto
a gennaio scorso, scattano una serie di procedure (molto
burocratiche) che devono certificare la loro validità e dopo il
Comune di Roma ed il Municipio III si dovranno prendere in carico
tutto il quartiere (illuminazione, manutenzione del verde, pulizia
delle strade ecc) e li saranno dolori (vista la situazione di tutto
il Municipio). Insomma, come avrete capito, la questione non si
chiude con la riattivazione della luce di questi giorni. Sarà
scontato dirlo ma vogliamo invece ribadire il concetto base: i
cittadini pagano le tasse in cambio di servizi, punto e basta!!
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