Con una
nota in stile “burocratese” il Segretario Generale di Roma
Capitale in sostanza chiude la querelle tra l’opposizione ed il
Direttore del III Municipio. Abbiamo dedicato alcuni articoli sulla
vicenda (clicca qui e qui) che ha visto (in modo assai anomalo) il coinvolgimento
diretto della figura amministrativa apicale del municipio nei
confronti di alcuni consiglieri dell’opposizione; ad un certo
punto sembrava di assistere ad uno scontro tra politici ma in realtà
le contestazioni erano inoltrate da un dirigente dell’Amministrazione
comunale ed andavano esclusivamente a minare le attività dell’unica
Commissione “in mano” alle minoranze. La reazione è stata forte
e le opposizioni hanno da subito portato la questione sul profilo
politico, in realtà il Direttore del municipio contestava loro le
modalità di alcune convocazioni, ma lo scontro con il benestare
della maggioranza (politica) la questione è andata avanti. Attacchi,
reazioni poi la nota a firma del Presidente e del vice Presidente
della Commissione Trasparenza indirizzata al segretario generale che
ha definitivamente chiuso la vicenda dando ragione ai politici di
centro destra. Ecco uno stralcio della lettera e in basso la nota
completa.
“Se si ritenga di dover invitare ai lavori della Commissione i vertici di società partecipate da Roma Capitale, tale scelta – prescindendo da valutazioni sull’opportunità o l’utilità di essa – afferisce esclusivamente alla discrezionalità della Commissione, anche in relazione alle aspettative che in tali incontri si ripongano”.
Nonostante
ciò secondo l’Assessore alla Trasparenza municipale Corbucci la
questione è completamente diversa ed interpretando la nota del
dirigente di Roma Capitale dice:
“Secondo
Confucio un uomo che ha commesso un errore e non lo ha riparato, ha
commesso un altro errore. Per questa ragione credo che le opposizioni
del III municipio abbiano sbagliato due volte” e poi “… vista
la risposta inequivocabile arrivata dal segretario generale”
I
Consiglieri Petrella e Bonelli gli rispondono a tema in un comunicato
che titola “Trasparenza: Abbiamo strappato bavaglio” : “Il
parlare è argento fino, il tacer oro zecchino” diceva il proverbio
cinese e l’Assessore alla Trasparenza non riesce proprio a tacere,
neanche quando la realtà dei fatti lo indurrebbe a farlo.
La
questione quindi non sembra affatto chiusa.
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